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Al Palazzo centrale una conferenza del prof. Giuseppe Remuzzi, componente del Consiglio superiore della Sanità
«Il nostro Sistema sanitario nazionale è la cosa più preziosa che abbiamo, perché è in grado di competere con i migliori al mondo e ci consente di curare tutti senza alcuna distinzione. Forse nessuno si rende conto di quanto sia prezioso e cosa rischiamo di perdere». Con queste parole il prof. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” e componente del Consiglio superiore della Sanità, ha aperto la conferenza dal titolo “La Salute (non) è in vendita” (dal titolo dell’omonimo libro pubblicato per Laterza nel 2018) che si è tenuta nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania.
«Purtroppo, a 40 anni dall’istituzione del Sistema sanitario nazionale, rischiamo di perderlo perché la popolazione invecchia e quindi saranno sempre di meno le persone che potranno supportare questa attività in quanto in Italia abbiamo meno lavoratori e più persone anziane che hanno bisogno di assistenza – ha aggiunto il prof. Remuzzi alla presenza dell’on. Giulia Grillo, ex ministro della Salute -. Abbiamo un privato che soprattutto al Nord è molto aggressivo, ha convenzioni col pubblico da un lato e dall’altro funziona come un’attività privata erodendo risorse pubbliche in modo significativo».
«Credo che per far capire quanto sia importante il nostro Ssn non dobbiamo smettere di parlarne e far capire quanto sia importante» ha aggiunto il componente del Consiglio superiore della Sanità che ha indicato la strada da seguire. «Occorre governare il sistema con le persone giuste al posto giusto, occorre separare la politica dalla gestione e investire più risorse e fare quello che serve senza acquistare l’ultimo farmaco che costa di più rispetto ad un altro che funziona bene lo stesso, ma costa di meno».
Il prof. Remuzzi, inoltre, uno dei medici italiani più conosciuti e apprezzati all’estero, ha evidenziato «la necessità di risparmiare sui costi di gestione e di eliminare i piccoli ospedali che non riescono ad affrontare alcune problematiche con un dispendio di risorse eccessivo».
A seguire il rettore Francesco Priolo ha sottolineato «l’importanza per un Ateneo e i suoi studenti di ospitare e ascoltare temi d’attualità come la sanità e la salute in Italia da chi fa le cose».
«La salute tocca tutti noi, è un bene comune e un bene di tutti – ha aggiunto il rettore -. La salute non è in vendita ed è strettamente legata alla ricerca e all’innovazione. Il segnale che vogliamo dare oggi è quella di una università che punta fortemente sulla ricerca e sull’innovazione partendo dalle forze più giovani».
L’incontro è stato promosso nell’ambito delle attività del Master di II livello in Gestione del Trial clinico, coordinato dal prof. Renato Bernardini, ordinario di Farmacologia e componente del Consiglio superiore di Sanità, che ha aperto i lavori insieme con Giorgio Battaglia, primario del reparto di Nefrologia e dialisi dell'Ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale e componente della Commissione nazionale Trapianti.