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Relazione del prof. Emilio Castorina sullo Status dei docenti universitari al convegno dell’Associazione italiana dei Costituzionalisti tenutosi a Roma il 28 ottobre scorso
All’indebolimento del carattere pubblicistico e unitario dello stato giuridico dei docenti universitari corrisponde, attualmente, il rafforzamento di una malintesa autonomia universitaria.
Autonomia universitaria e libertà accademiche, solo se non trasmodino l’una a scapito delle altre, possono effettivamente ed efficacemente dare voce al pluralismo culturale che rappresenta l’asse portante di qualsiasi ordinamento democratico.
La prima è garantita per mettere al riparo l’indipendenza della ricerca e del sapere scientifico, responsabilizzando, a tal fine, i singoli Atenei nell’ordinamento dei processi organizzativi di ricerca e didattica, nonché di gestione finanziaria; le seconde afferiscono principalmente ai singoli componenti delle comunità universitarie e costituiscono, pertanto, il nucleo duro dello stato giuridico del docente.
È la garanzia delle libertà accademiche a richiedere che il legislatore “limiti” – come prescrive l’ultimo comma dell’art. 33 della Costituzione – l’espansione delle “autonomie universitarie”, poiché le esigenze della concorrenza e del mercato non dovrebbero prevalere sull’unitarietà di trattamento delle libertà fondamentali, in cui risiede il bene giuridico che deve dare ragione e consistenza allo status dei professori e dei ricercatori universitari.
La relazione completa del prof. Emilio Castorina, ordinario di Diritto costituzionale nel dipartimento di Giurisprudenza