Il "popolo delle magliette bianche" ritorna in strada

Il “popolo delle magliette bianche” ritorna in strada per festeggiare, grandi e piccoli, il tradizionale appuntamento di "Corri Catania". Al suo fianco, come sempre, l'Università di Catania.

Dopo lo stop forzato del 2020 a causa della pandemia e l’edizione speciale di inizio autunno del 2021, infatti, la corsa-camminata di solidarietà, rinviata domenica 15 maggio, dalle 10, tornerà lungo le strade del cuore di Catania ("start" da piazza Università) per festeggiare la 14.ma edizione.

L'evento coniuga sport, benessere, solidarietà, emozioni e divertimento richiamando migliaia di partecipanti. Lo slogan sarà “Catania corre per Catania” e sintetizza lo spirito solidale di tutti i partecipanti e la volontà di scendere lungo le vie del centro etneo per un obiettivo comune.

Ad organizzarlo l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Corri Catania”, con il patrocinio del Comune di Catania, con un fitto programma di appuntamenti già da giovedì 5 maggio per una 4 giorni ricca di iniziative che si svolgeranno al Corri Catania Village. 

L'obiettivo è allestire il primo ambulatorio medico solidale della Croce Rossa Italiana - Comitato di Catania per l'assistenza sanitaria a favore delle famiglie economicamente fragili e delle persone in stato di necessità.

«L’Università di Catania anche quest'anno è al fianco della Corri Catania e del “popolo delle magliette bianche, grandi e piccoli di ogni età, che con la t-shirt dell’evento saranno i protagonisti di una domenica di festa all’insegna del benessere, dell’amicizia, dell’allegria e dell’impegno sociale. Invito tutti a compiere un nobile gesto, anche se piccolo, in favore dei soggetti svantaggiati che necessitano sempre più di azioni di inclusione sociale in ogni campo, dal diritto allo studio allo sport! Che sia una festa di sport, solidarietà, benessere, emozioni e tanto divertimento» ha detto il rettore Francesco Priolo dell'Università di Catania alla presenza del direttore generale Giovanni La Via.

In foto da sinistra Elena Cambiaghi, Francesco Priolo e Giovanni La Via