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Già iniziata la fase operativa del Progetto TSUNAMI sull’utilizzo del plasma umano in pazienti affetti da infezione da coronavirus. Il prof. Castellino: "Dobbiamo farci trovare preparati per eventuali ondate nei prossimi mesi"
Età compresa tra 18 e 65 anni, documentata guarigione dal Covid19 tramite due tamponi risultati negativi per SARS-Cov2, sesso maschile o femminile senza pregressa gravidanza o interruzione di gravidanza, nessuna trasfusione con emocomponenti (sangue, piastrine, plasma); negatività per HIV, HCV (epatite B), HBV (Epatite B) e Sifilide. Questo l’identikit del potenziale donatore che intende partecipare al progetto nazionale “TSUNAMI - Plasma da donatori guariti da Covid19” sull’utilizzo del plasma umano in pazienti affetti da infezione da coronavirus.
Al progetto, coordinato dall’Aifa e dall'Istituto Superiore di Sanità, partecipa anche l’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico "Rodolico - San Marco", tramite l‘Unità operativa di Malattie Infettive del presidio San Marco (direttore dott. Arturo Montineri) e l’unità operativa Pid di Tossicologia (direttore prof. Renato Bernardini) e l’Azienda ospedaliera di Rilievo nazionale e di Alta specializzazione “Garibaldi” (Arnas Garibaldi), tramite l’unità operativa Malattie Infettive (direttore dott. Bruno Cacopardo).
L'Assessorato regionale della Salute ha individuato alcuni Centri Trasfusionali Regionali per la raccolta del plasma e, in particolare, per Catania l'Unità Operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico - di cui è direttore il dott. Sebastiano Costanzo e il Centro Trasfusionale dell’Arnas Garibaldi, diretto dal dott. Salvatore Sciacca.
Dopo la fase relativa allo studio ha finalmente preso il via la fase operativa della raccolta: l'iter prevede la raccolta di plasma da pazienti donatori, guariti dal Covid 19, nei Centri trasfusionali individuati che poi provvederanno alla conservazione dello stesso nelle loro emoteche e lo renderanno disponibile al bisogno per la terapia precoce di pazienti affetti da Covid.
Il Gruppo di Lavoro “Tsunami” ha sede al Policlinico etneo ed è formato dai referenti regionali - per il Policlinico è il prof. Bernardini -, dal prof. Pietro Castellino, direttore della Medicina Interna e preside della Scuola di Medicina dell’Università di Catania, dal prof. Guido Scalia, direttore del Laboratorio di Patologia clinica, dal dott. Maurilio Danzì, responsabile dell’Unità di Crisi e dalla dott.ssa Daniela Cutuli, dirigente medico della Direzione sanitaria, con il compito di seguire le varie fasi dello studio, dal reclutamento dei donatori fino alla somministrazione del plasma ai pazienti positivi al Covid, oltre a procedere all’analisi e alla valutazione dei dati scaturenti dallo studio.
Proprio il prof. Castellino spiega che “sono state già raccolte numerose adesioni alla donazione da parte di pazienti già ricoverati nei reparti Covid durante l’ondata epidemica e l’Azienda ha predisposto una organizzazione per il loro reclutamento e l’accoglienza. Vorrei lanciare un appello a tutti i potenziali donatori: contattateci, perché abbiamo bisogno di pazienti guariti che abbiano un tasso anticorpale elevato. Purtroppo più tempo passa dalla guarigione più questo tasso si abbassa, quindi sarebbe importantissima la donazione da parte di coloro che sono guariti da poco tempo. Al momento non ci sono casi gravi di ricoverati per Covid19, ma con la fine dell’estate e l’arrivo di autunno e inverno la situazione potrebbe peggiorare e dobbiamo farci trovare preparati”.
Coloro che volessero donare possono chiamare il numero 095.3781870 o scrivere un’ e-mail all’indirizzo med.trasfusionale@ao-ve.it