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La proposta di due docenti del Medclin Andrea Praticò e Martino Ruggieri pubblicata sulla prestigiosa rivista "Science"
Impiegare su larga scala la vaccinazione anti-influenzale nei bambini, anche in funzione della pandemia da Coronavirus, per ridurre i giorni di assenza da scuola e per limitare il ricorso a procedure diagnostiche invasive (tampone naso-faringeo per COVID-19).
E' la proposta di due docenti del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell'Università di Catania, Andrea Praticò (ricercatore di Pediatria generale e specialistica) e Martino Ruggieri (ordinario di Pediatria generale e specialistica) pubblicata sulla prestigiosa rivista "Science" tramite una e-letter.
Andrea Praticò
La proposta dei due studiosi etnei prende spunto dallo studio di due giovani professori statunitensi, Snape e Viner, riguardo agli aspetti “pediatrici” della pandemia da Coronavirus, che ha evidenziato la presentazione più lieve (e per lo più eterogenea) della malattia nell'infanzia, nonché le precauzioni sproporzionate attualmente adottate dai governi e dai sistemi scolastici dell'emisfero settentrionale nella gestione dei bambini infetti o probabilmente infetti. Anche a causa delle grandi difficoltà nella diagnosi differenziale tra influenza e COVID-19, specie in età infantile, i due pediatri dell'Ateneo catanese propongono che venga messo in atto un programma di vaccinazione contro il virus dell'influenza ampio e quasi obbligatorio per le persone in età scolare, per limitare il numero di giornate scolastiche perse da studenti di tutte le età e le conseguenze dirette e indirette (preparazione inadeguata, attività e interazioni sociali limitate, aumento dell'incidenza di infortuni domestici...). Inoltre, da altri studi in letteratura starebbe emergendo che la vaccinazione anti-influenzale potrebbe limitare i sintomi e la gravità del COVID-19 nei pazienti di tutte le età, a ulteriore conferma della necessità di tale procedura vaccinale tra i più piccoli.
Martino Ruggieri
Negli Stati Uniti, durante l'epidemia influenzale 2018-2019 più di sette milioni di persone di età compresa tra 5 e 17 anni erano sintomatiche, almeno 21 mila hanno richiesto il ricovero in ospedale e 211 sono morte; allo stesso tempo più di tre milioni di bambini sotto i 5 anni erano sintomatici, di cui 25 mila hanno richiesto il ricovero e 266 sono morti. Nello stesso periodo, la vaccinazione antinfluenzale si è dimostrata una misura sicura e utile per contenere questa malattia, soprattutto per i giovani e gli anziani
"L'adozione di protocolli di vaccinazione antinfluenzali più ampi, più estesi e obbligatori - si legge nell'articolo di Praticò e Ruggieri - potrebbe produrre diverse importanti conseguenze oltre all'ovvia diminuzione dell'incidenza dell'influenza nell'infanzia: la riduzione dei tamponi COVID-19 per i bambini febbrili e un minor numero di bambini in quarantena, limitando il quantità di assenze dalla scuola. Inoltre, recenti rapporti hanno evidenziato che un più alto tasso di copertura della vaccinazione antinfluenzale era associato a una ridotta diffusione e ad un'espressione clinica meno grave di COVID-19: limitando la probabilità di infettare i bambini in età scolare da SarsCov2, potrebbe aspettarsi un ridotto impatto della riapertura della scuola nella diffusione del COVID19".
"Riteniamo - concludono i due pediatri - che il tempo sia adesso, visto che la vaccinazione antinfluenzale è efficace se effettuata entro la fine di ottobre, e che tali misure sono urgenti, per evitare la diffusione dell'influenza, nonché la diffusione e la gravità del COVID-19".