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Nel nuovo ospedale San Marco l’Unità operativa complessa di Patologia ostetrica e ginecologica è Centro di riferimento per le pazienti ostetriche gravide e puerpere affette da COVID-19
Dal 23 marzo scorso, il punto nascita del presidio ospedaliero San Marco è diventato Centro di riferimento per le pazienti ostetriche gravide e puerpere affette da COVID-19. L’Unità operativa complessa di Patologia ostetrica e ginecologica, diretta dal prof. Marco Palumbo, è stata la prima Uoc a direzione universitaria a trasferirsi dalla sede storica del ‘Santo Bambino’ al nuovo presidio di Librino già dal 28 aprile 2019, inaugurando il pronto soccorso ostetrico che è punto nascita di II livello e Centro STAM (Sistema di trasporto materno assistito) per la Sicilia orientale.
“La UOC – spiega il prof. Palumbo che la dirige dal 2016 - è punto di riferimento della patologia ostetrica e della gravidanza a rischio. In questi ultimi anni ci siamo occupati di numerose pazienti gravide con patologie rare genetiche, autoimmuni, sotto chemioterapia, oltre con anomalie della gravidanza rischiose per la vita della madre e del feto: gravidanza plurime, placente previe e accrete, pluricesarizzate e altro”. Adesso però, dal 23 marzo scorso, l’Assessorato regionale alla Salute ha individuato il punto nascita del San Marco quale Centro di riferimento per le pazienti ostetriche gravide e puerpere affette da Covid-19.
“La nostra attività è cambiata in parte – specifica il docente - perché abbiamo dovuto sospendere tutta l’attività ginecologica sia in sala operatoria che ambulatoriale, e ci stiamo dedicando con attenzione alle pazienti gravide e soprattutto a quelle gravidanze a rischio che necessitano una attenta sorveglianza. Da questo punto di vista non abbiamo mai sospeso ambulatori di gravidanza a rischio e gravidanza a termine e, ovviamente, l’attività di sala parto”. Al tempo stesso, in ossequio alle disposizioni dell’Ateneo, è stata ridotta l’attività degli specializzandi in Ginecologia e Ostetricia che, pur frequentando a turni alternati e ridotti – assicura il prof. Palumbo, che è anche il direttore della Scuola - danno comunque un apporto fondamentale allo svolgimento delle attività.
Il reparto dell’Uoc di Patologia ostetrica e ginecologica è stato quindi riorganizzato con percorsi sporco-pulito, stanze vestizione e svestizione, otto posti dedicati con postazione di ossigenoterapia e monitoraggio strumentale: “All’interno del presidio – aggiunge il docente - sono presenti una serie di strutture dedicate alle pazienti gravide o puerpere sospette o positive al Covid-19: una tenda per il Pre-triage, una area triage separata, un’area di biocontenimento, al di fuori del Ps Ostetrico, per valutazioni mediche e strumentali paziente ed eventuale attesa. Ma anche una sala parto e una sala operatoria dedicata, separata dal complesso parto per non Covid-19 e percorsi riservati, tramite corridoi e ascensori dedicati”.
“Nascere ai tempi del Coronavirus – osserva il prof. Palumbo - è in sostanza come nascere in tempi normali, i contagi nelle gravide e nei neonati sono fortunatamente molto ridotti, seppur non rari. Vengono prese tutte le precauzioni possibili ma le future mamme, già ansiose per l’evento, lo diventano maggiormente. Nonostante le mascherine e tutti gli altri protocolli di protezione, il distacco tra pazienti e sanitari tuttavia non aumenta: le future mamme si affidano totalmente ai nostri consigli e prescrizioni, forse anche più di prima. E le neomamme, essendo le visite di parenti drasticamente contingentate e ridotte a pochi minuti, rimandano i grandi festeggiamenti familiari e si riappropriano del rapporto unico madre-figlio”.